mercoledì 23 aprile 2008

Recensione: Hard Candy di Madonna


Esce venerdì in Italia l’undicesimo e attesissimo album di Madonna; Hard Candy. Un'attesa per quello che Lady Ciccone riesce a tramutare ogni volta in un vero e proprio evento; e poi diciamocelo, criticata o acclamata, con i suoi dischi Madonna non ci ha mai deluso. E anche questa volta, seppur non toccando i fasti del precedente capolavoro Confessions on a dancefloor, ci regala un ottimo album.

Candy Shop: E' la prima traccia del cd, una delle favorite da Madonna stessa. Cambia veramente poco dal demo che circolava in rete lo scorso anno. Carina, sensuale, tema dolciario, ma forse come b-side sarebbe stata più adatta. Il punto ahimè più “basso” dell’album, peccato sia proprio all’inizio. 5/10.

4 Minutes: Il primo singolo estratto dall'album lo conosciamo tutti. Già numero #1 in diversi paesi tra cui il nostro; al primo ascolto ci aveva lasciati un po’ perplessi; ora invece, dopo averla sentita svariate volte si è rivelata irresistibile. Come si può non ballare sulla marcia dei corni di Timbaland o sui falsetti generosamente offerti da Justin?! 7,5/10.

Give It 2 Me: Con questo brano, già scelto come secondo singolo, rispolveriamo le scarpine da ballo da un po' di tempo rimaste impolverate dentro l'armadio. Ritmiche dance (alla “confessions” per intenderci) e ritornello orecchiabilissimo; molto interessante anche il bridge hip-hop di Pharell Williams (“get stupid, get stupid, to the left, to the right”). A pieno titolo l'erede ufficiale di Hung Up, non vediamo l’ora di apprezzarne il video. 9,5/10.

Heartbeat: Un cuore che batte introduce questo pezzo in cui Madonna riesce ad unire percussioni r’n’b a tastiere più marcatamente dance; il tutto condito da un ritornello molto accattivante. Un ottimo brano che sicuramente sarà preso in considerazione per i prossimi singoli. 8,5/10.

Miles Away: Sicuramente uno dei migliori brani del cd; dedicato al marito Guy Ritchie e alla loro relazione matrimoniale a distanza. Chitarre, beatbox, e una certa malinconia intrinseca nel testo della canzone. Semplicemente bellissima. 10/10.

She’s Not Me: La risposta di Madonna e Pharrell alla canzone She’s Madonna di Robbie Williams (“she can cook you breakfast and love you in the shower but she’s not me, she doesn’t have my name”). Bassline anni ’70 e bel groove. Una Into The Groove riarrangiata ai giorni nostri. 8/10.

Incredible: Questo pezzo necessita di più ascolti prima di essere capito. La gemma dell’album; una piccola sinfonia di 6 minuti e passa che nulla ha a che fare con la struttura delle canzoni precedenti. Si inizia con il ritornello r’n’b, per poi passare ad un bridge rockettaro, per poi finire alla grande con un crescendo dance. Azzardi hot nel testo (“Sex with you is incredible"); sicuramente una delle nostre preferite. 8,5/10.

Beat Goes On: Questa volta fortunatamente il brano ha poco a che fare con il demo in circolazione. Campanelli e un tappeto di sintetizzatori aprono la strada all’ipnotica cantilena di Pharrell Williams (“get down beep beep…”) e al meraviglioso rap del genio Kanye West che, come una ciliegina glassata su una torta, rende irresistibile questa versione di Beat goes on. 8/10.

Dance 2night: Questo pezzo, dove Lady Ciccone duetta ancora una volta con Justin Timberlake è quello che più ci ricorda le atmosfere di Future Sex/Love Sounds. Ritmo funky e atmosfere anni ‘70 per un brano a dir la verità carino ma un po’ anonimo. 6,5/10.

Spanish Lessons: Ennesima trasformazione per la cantante, che in questa canzone diventa una conturbante professoressa di spagnolo, seguendo l’onda di hit storiche come La Isla Bonita e Who’s That Girl. "If you'll do your homework baby I will give you more" ripete sensuale mentre ansima "Besame", "Senorita", "Entiendo" o "Yo soy loco". Chitarre sgargianti, e ritornello orecchiabile, questo è un altro brano che all’inizio può dire poco ma più lo si ascolta più piace. 7/10

Devil Wouldn't Recognize You: What Goes Around.. in salsa Madonnara. Un altro dei nostri pezzi preferiti, dove le atmosfere si fanno più cupe rispetto al resto dell'album. Pianoforte, pioggia di sottofondo, beatbox fornita da Timbaland e anche un coro simil-gregoriano by Justin Timberlake fanno di questo pezzo uno dei momenti più intensi dell'album. Notevole anche la metafora testuale. 9/10.

Voices: "Who is the master? Who is the slave?" chiede Justin all'inizio dell'ultimo brano di Hard Candy. Un'altra canzone molto cupa nei toni che ci rimanda nelle atmosfere dark del cd Erotica del '92. Voci interiori, echi nel cervello, sei tu che porti a passeggio il cane o è il cane che porta a passeggio te?, questi i quesiti posti. Un altro ottimo brano. 8/10.

Voto complessivo: 8,5/10

Matteo V.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Io credo che ci siano solamente 2 o 3 canzoni molto carine ... le altre non mi sfiorano!

Anonimo ha detto...

Amooooo Hard Candy! Miles away è la canzone più bella che Madonna abbia mai fatto!

Anonimo ha detto...

le canzoni non si riescono a sentire fino alla fine: "melodie"(se davvero di questo si può parlare) orecchiabili, ritornelli banali, ma soprattutto fastidiosi i falsetti imbarazzanti di timberlake e invadenti i commenti dell'altro... era difficile far meglio di confessions..ma così male neppure da madonna ce lo si aspettava!!

Anonimo ha detto...

Banale. Da che mondo è mondo Madonna ha sempre dettato la moda anche in musica: qui ha solo approfittato del successo di Timbaland e non ha messo nulla di suo. Buuuuh.

Anonimo ha detto...

L'onnipresente Timbaland non aveva di certo bisogno di questo "regalo" di Madonna... come Madonna non aveva bisogno di questo "regalo" di Timbaland. Siamo alla globalizzazione della musica all'ennesima potenza.