Recensione: E=MC2 di Mariah Carey

E=MC2 ossia l’evoluzione di “Mimi” alla seconda. Si chiama così il nuovo lavoro di Mariah Carey; uscito nel mondo da qualche settimana, già sta riscuotendo ottimi consensi (posizione #1 in USA con più di 500’000 copie vendute, posizione #3 in UK mentre in Italia si è fermato alla #9). Sicuramente un ottimo lavoro che, nonostante non riesca a raggiungere l'eccellenza del precedente The emancipation of Mimi, si preannuncia come un album di spicco per l’r’n’b contemporaneo. Tutto ciò nonostante la bella Mariah risulti un po’ appesantita nella voce rispetto ai gloriosi anni ‘90 e le sue capacità di autrice non siano credibili come quelle di una Alicia Keys qualunque.

Si inizia alla grande con Migrate, prodotta dal prezzemolino Danja, un ottimo brano dance dove Mariah canta addirittura con l’aiuto di un vocoder, così come fa il rapper T-Pain, sua spalla nel brano. Il primo singolo Touch my body abbiamo dovuto ascoltarlo un po’ di volte prima di poter dare un giudizio; ma ora ci piace, e anche tanto, forse anche per merito dello spassosissimo video dalle soffici atmosfere r’n’b dove Mariah, invece che cantare, quasi sussurra mentre incita a “toccarle il corpo e a gettarla sul pavimento”. Attenti all’ernia quindi. In Cruise control per la prima volta la giunonica cantate si cimenta con il raggae aiutata da un padrino d’eccezione, il figlio d’arte Damian Marley. Mentre con I stay in love e Bye bye, già annunciati come prossimi singoli, Mariah farà breccia nei cuori dei più romantici.

Side effects è invece uno dei momenti più interessanti dell’album, dove la cantante ci apre il libro della sua vita raccontandoci gli anni di bugie e abusi del suo primo (e unico) matrimonio e per fare ciò chiede aiuto al produttore Scott Storch e al rapper Young Jeezy. Per I’m that chick ripesca la celebre Off the wall di Michael Jackson facendone un pezzo funky e orecchiabile tutto sussurri e gridolini perfetto per un sabato sera; così come accade in O.O.C .(Out of control) e in I'll be loving u long time.

Picchi di noia invece si toccano in Love story, Last kiss e nella finale I wish you well di cui avremmo fatto volentieri a meno. Nonostante ciò E=MC2 si conferma come un ottimo album, decisamente al di sopra della media; e il pubblico, visti i risultati, questo sembra averlo colto.

Voto: 7/10

Matteo V.